Museo della venere e dell'elefante a Savignano s.p.
Tema ARTE E CULTURA

Museo della venere e dell'elefante a Savignano s.p.

Il complesso museale, tra i preziosi reperti archeologici ospita i resti dello scheletro di un elefante vissuto circa 2 milioni di anni fa, e la copia della celebre statuetta della “Venere”, una scultura risalente al paleolitico superiore.

Nell'autunno del 1980 veniva scoperto sul greto del fiume Panaro lo scheletro incompleto di un elefante in località Bocchirolo a nordest di Savignano sul Panaro (Modena): si tratta di una femmina appartenente al genere Mammuthus, progenitore della specie "meridionalis" che comparve in Europa alla fine del Pliocene.

La mostra permanente propone inoltre alcuni percorsi-mostra che illustrano la storia del territorio comunale attraverso i principali ritrovamenti archeologici, con particolare riguardo all'importante insediamento del Neolitico affiorato nel 1981 e una serie di vetrine che raccolgono minerali e fossili provenienti da donazioni e da rinvenimenti effettuati sul territorio comunale.

LA VENERE DI SAVIGNANO
Una sezione del museo è alla copia della celeberrima Venere di Savignano, scultura dell'età paleolitica, rinvenuta nel 1925 ad una profondità di circa 120 cm. dal sig. Olindo Zambelli in località Prà Martin di Savignano a seguito di lavori per lo scavo delle fondamenta di una costruzione.

Successivamente venne acquistata dall'insigne artista savignanese Giuseppe Graziosi che, conscio della sua importanza archeologica ed artistica ne fece dono al Museo Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini" di Roma ove è attualmente conservata.

Su basi puramente stilistiche venne attribuita al Paleolitico superiore, mentre sembra più probabile che la Venere appartenga alle culture del Neolitico, peraltro ben presenti nel territorio.